© Giovanni Piazza
Giovanni Piazza
«Sono così avanti che se mi guardo indietro vedo ilfuturo” (anonimo) .
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Poi ho scoperto, all’università aperta di Imola, un corso di pittura dove ho incontrato due maestri straordinari Giovanni Bellettini, ottimo scultore, e Nevio Bedeschi, ottimo pittore, che mi hanno aiutato a capire cosa significa rappresentare qualcosa, il valore di un segno, l’importanza di un colore, la profondità di campo, la prospettiva e cosi via.
Ho incontrato la pittura avanti con l’età, con mio nipote, ho iniziato a scarabocchiare su fogli bianchi, a lui piaceva molto ma devo dire che piano piano cominciò a piacere anche a me. E così abbiamo cominciato a sperimentare un po’ di tutto, passando dalla matita ai pastelli, dalla biro ai pennarelli, dall’acquarello, all’acrilico ed all’olio buttando distrattamente colori su colori.
Ho così imparato a guardare un filo d’erba, un prato, un albero, un bosco, una casa, un borgo con un occhio diverso, più attento alle viste, alle linee ai colori che non dovevano essere reali, ma rappresentare la realtà. Quello che faccio oggi sono scorci di vita rappresentati con metodi diversi e colori diversi, l’uso dei colori primari per poi spostarsi sul giallo il rosso e il nero, delle sfumature dell’ocra ….. il tutto rappresentato da un punto di vista del disegnato, quasi fumettizzato, o dal punto di vista del vero, il più possibile reale . Ciao a tutti Giovanni
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agli altri e per questo merita di continuare.
dire che piano piano cominciò a piacere anche a me. E così abbiamo inizi ato a sperimenta re un po’ di tutto, passando dalla matita ai pastelli, alla biro, ai pennarelli, all’acquarello e via via fino a giungere all’olio. Poi eccomi qui, giovane nonno, a cominciare qualcosa di nuovo che non conoscevo ma che mi appassionava tanto. Sono bravo? Non lo so, ma quello che faccio mi piace, mi appasiona, mi rilassa e spesso piace anche
Ho incontrato la pittura in avanti con l’età quando, con mio nipote, ho iniziato a scarabocchiare fogli bianchi; a lui piaceva molto ma devo
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